IL 5G non è solo un 4G più potente!
Le frequenze usate dal 5G, a differenza di quelle usate dal 4G, sono micronde e onde millimetriche di 3,4-3,8 GHz e 24-100 GHz. Le onde millimetriche operano solo all’esterno degli edifici, mentre le microonde operano sia all’esterno che all’interno. Non si sostituirà, ma si aggiungerà alle reti 4G e LTE.
La nuova tecnologia 5G si basa su sistemi “phased array” utilizzati prima solo a scopo militare militare. Nel 5G il segnale non è digitale, ma cd “sintetico” in quanto è una sintesi/somma di vari segnali digitali con diverse ampiezze e fasi provenienti da DECINE DI CENTIONAIA DI ANTENNE MOLTO VICINE tra loro (circa 100 metri nei centri urbani) che lavorano insieme (tecnologia Massive-MIMO, multiple imput- multiple output) per emettere fasci focalizzati pilotabili e orientabili “laser simili” (beamforming).
Perciò la mole di segnali trasportati passa da 100Mb-1Gb al secondo del 4G a 1-20Gb al secondo, cioè
Una potenza di segnale cento volte maggiore ed una velocità di trasmissione FINO A MILLE VOLTE MAGGIORE, con valori 10 volte maggiori rispetto ai limiti di legge – già altissimi – previsti per il 4G, cui inoltre si aggiunge….
Le onde millimetriche sono già utilizzate in ambito astronomico, ma solo in ricezione (quindi senza rischi) e a scopi militari anche in invio (vd radar militari e nuovi radar PAVE PAWS in grado di concentrare l’energia di un enorme numero di antenne in un raggio stretto ed orientabile per i cd “SISTEMI NON LETALI DI CONTROLLO DELLE FOLLE” con forti bioeffetti voluti sulle persone).
Nei luoghi affollati (cinema, bar, luoghi di lavoro, etc), queste tecnologie fanno sì che vi sia molta più irradiazione a seconda del punto specifico (vedi poltrona al cinema rispetto a poltrona accanto) dove “puntano” i fasci di segnale laser-simili.
Ciascuna stazione base 5G conterrà centinaia o migliaia di antenne che puntano più raggi laser-simili anche perché non è rivolto a coprire solo gli utenti-persone, ma tutto (vd veicoli autonomi, etc.): cd IoT=“INTERNET DELLE COSE”. Perciò si implementerebbe la rete con DECINE DI MIGLIAIA DI SATELLITI particolari:
- nei prossimi due anni la compagnia Elon Musk ha annunciato 12.000 satelliti (cd costellazione satellitare StarLink di Elon Musk; fino a giugno 2020 già lanciati 540 per poter far partire in progetto internet 5G da satellite);
- la OneWeb circa 5.000;
- la Boeing circa 3.000;
- anche Facebook, Google e altri pensano a lanciare una loro “flotta”.
1) Dovrebbero essere mandati in orbita oltre 22.000 satelliti per il 5G. Oggi i satelliti in orbita sono 7-8.000, più della metà dei quali non più operativi.
Le antenne satellitari devono essere migliaia di migliaia in quanto le l’energia elettromagnetica a quelle frequenze subisce una grande perdita nel percorso attraverso l’aria (specie se con elevata umidità).
2) I satelliti per il 5G saranno mandati in orbite molto più basse rispetto agli attuali satelliti: metà a 335 Km e gli altri a 1.100 Km dalla superficie terrestre.
Invece gli attuali satelliti geostazionari (orbita sul piano equatoriale) viaggiano a circa 35.000 km dalla terra, e quelli polari (orbita su piano inclinato rispetto equatore; vd per meteo e GPS) tra 35.000 20.000 km dalla terra.
3) I satelliti 5G emetteranno fasci con frequenze microonde e millimetriche.
LA MAGNETOSFERA RISCHIA DI NON REGGERE a questo: cambiamento del magnetismo terrestre, ingresso di nuove frequenze dallo spazio che possono mettere a repentaglio l’ecosistema terrestre (piante, animali, uomo), ulteriore cambiamento del clima.
OGNI TELEFONO CONTERRÀ DOZZINE DI MINUSCOLE ANTENNE, tutte funzionanti insieme per tracciare e puntare il fascio focalizzato sulla torre più vicina. Le microonde e le onde millimetriche, avendo una lunghezza d’onda estremamente corta ed una frequenza estremamente alta, SONO MAGGIORMENTE IN GRADO DI TRASPORTARE ENERGIA in base alla nota formula E=hλ per cui l’energia è direttamente proporzionale alla frequenza (E=energia; h=costante di Plank; λ=frequenza). L’assorbimento dell’energia trasportata dalle frequenze è massima per tutto ciò che ha una grandezza uguale al dipolo dell’onda, per cui le microonde e le onde millimetriche sono maggiormente assorbite da tutti gli organismi micro e millimetrici (microrganismi, tessuti, etc).
Per gli effetti biologici in generale delle frequenze microonde e millimentriche, si veda articolo Geopatie-Elettrosmog: CEM e effetti biologici.
LA SVIZZERA SPEGNE LE ANTENNE: il video spiega in pochi minuti perché
LEGGI L’APPELLO DI OLTRE 200 SCIENZIATI con spiegazioni, effetti biologici, effetti sull’ambiente e sulla magnetosfera e una ricchissima Bibliografia di articoli scientifici:
…mentre i rinomati scienziati internazionali che studiano le radiazioni elettromagnetiche e che hanno documentato effetti biologici su esseri umani, animali, insetti e piante e gli effetti allarmanti sulla salute e sull’ambiente in migliaia di studi peer-reviewed sono stati ignorati. La ragione dell’attuale inadeguatezza delle linee guida sulla sicurezza è che i conflitti d’interesse degli enti regolatori “a causa dei loro rapporti con le telecomunicazioni o le società elettriche minano l’imparzialità che dovrebbe governare la regolamentazione degli standard di esposizione pubblica per le radiazioni non ionizzanti”. Nella sua review, il Professore emerito Martin L. Pall espone dettagliatamente i conflitti d’interesse e gli elenchi di importanti studi che sono stati esclusi…
Alcuni link di approfondimento:
– National Toxicology Program, studio peer reviewed sulle esposizioni alle radiofrequenze con i telefoni cellulari; National Institute
of Environmental Health Sciences Research: https://ntp.niehs.nih.gov/ntp/about_ntp/trpanel/2018/march/
peerreview20180328_508.pdf
– Studi su tumori al cuore e cervello su ratti esposti a radiofrequenze, con links correlati in calce (confermati dai risultati
dello studio in vivo dell’Istituto Ramazzini di Bologna), pubblicazione per rewiewed https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29530389
– Esiti studio Ramazzini: https://www.ramazzini.org/comunicato/ripetitori-telefonia-mobile-listitutoramazzini-comunica-gli-esiti-del-suo-studio/
– Articoli del Sistema Nazionale Protezione Ambiente, tema in suffisso al link:
http://www.snpambiente.it/2019/10/11/5g-un-pericolo-per-le-osservazionisatellitari
http://www.snpambiente.it/2019/10/11/5g-analisi-previsionali-misurestrumentali-e-siti-saturi
http://www.snpambiente.it/2019/10/10/cem-a-radiofrequenze-efetti-sullasalute
http://www.snpambiente.it/2019/10/10/i-limiti-di-esposizione-e-le-nuove-lineeguida-icnirp
http://www.snpambiente.it/2019/10/10/come-misurare-lesposizione-cosacambia-con-il-5g
http://www.snpambiente.it/2019/10/10/5g-prime-indicazioni-sul-controlloambientale
– Sommatoria articoli precedenti ed altri in pubblicazione online: https://e.issuu.com/embed.html?identifer=15wnv2rygksx&embedTyype=script&u=ecoscienza&d=ecoscienza2019_4&p=30
– Lettera al quotidiano Sanità corredata di successivi links di riferimento su 5G e danno organico Patrizia Gentilini (Medico oncologo ISDE Italia); Agostino Di Ciaula (Medico internista Presidente Comitato Scientifico ISDE); Fausto Bersani (Fisico, consulente Federconsumatori -RN); Livio Giuliani (Biofisico, dirigente di ricerca del SSN, già direttore di dipartimento ISPESL ed INAIL, Roma): https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=84827
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